1980 Lancia Rally SE 037 Prototype

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€700,000 - €900,000 EUR | Not Sold

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  • Fully-documented Group B factory development prototype
  • First prototype for the legendary 037 "Rally"
  • Restored to prototype specification by its original development engineer
  • Prototipo di sviluppo, dalla storia pienamente documentata, della vettura nata per il Gruppo B
  • Primo prototipo della leggendaria 037 "Rally"
  • Restaurato, dallo stesso ingegnere che originariamente ne curò lo sviluppo, in configurazione prototipo originario

The Lancia Rally 037 occupies a unique place in rally history: It was the first car to win the World Rally Championship under the new Group B rules, and the last two-wheel drive car to ever win a WRC title.

Lancia had "broken the mold" in 1973 with the introduction of the Stratos HF—the first car designed specifically for Group 4 rally competition rather than being adapted from a standard production car. As a result of other manufacturers taking advantage of the same strategy, in 1979, the FIA decided on a radical change in the entire competition classification system. Instead of the old, numbered classification groups, new "lettered" groups would take over, and the newly-created Group B would contest the World Rally Championship, beginning with the 1982 season. Although Group B homologation would only require 200 examples, the FIA did not manage to finalize the new rules until it was too late for manufacturers to develop entirely new Group B cars for the 1982 season, and the earlier generation of cars would ultimately be allowed to run through 1982.

Lancia would be the first manufacturer to introduce its Group B contender, green-lighting development of their new car as early as April 1980. But development time would still be very short; there would be little time to design a new Group B car starting from a blank sheet of paper. Ing. Sergio Limone of Abarth was named as the engineer for the new car, which would be given Abarth code-name SE037. Limone explored a number of chassis and engine alternates, but after considering and rejecting an entirely new spaceframe chassis with Ferrari 308 V-8 power, he decided to derive the new 037 from Lancia’s successful Group 5 endurance racing car: the Beta Montecarlo Turbo.

But rally cars require different performance and servicing characteristics than circuit racers. So unlike the transverse-engined Montecarlo Turbo, Limone determined that the 037’s Lampredi-derived twincam engine would be mounted longitudinally to allow more flexibility in rear suspension design as well as better access to suspension and gearbox. And for better throttle response, the circuit racer’s exhaust-driven turbo would be replaced by a Roots-type "Volumex" supercharger—long favored by Aurelio Lampredi himself, then president of Abarth.

Sergio Limone had first sketched the SE 037 in April of 1980, and by September of that year Giampaolo Dallara, who had worked on the development of the Montecarlo Turbo, was building the chassis for the 037 prototype: chassis SE037-001, the example offered here. Limone worked with another Torinese firm, CBC, for the car’s glassfibre body. The prototype was ready for its first run at the Campo Volo airfield before Christmas 1980.

The development history of chassis SE037-001 is thoroughly documented. Beginning in January 1981, Ing. Limone oversaw an extensive series of variations in suspension, drivetrain, bodywork and aerodynamics on chassis 001. By mid-February, spy photos of 001 had been published in the motorsport press. But much testing remained. Drivetrain testing included normally-aspirated, turbocharged, and supercharged engines. The suspension was tested with Michelin and Pirelli tires. Major changes to the rear bodywork resulted from aerodynamic testing at Pininfarina’s wind tunnel. In search of badly-needed rear downforce, the car was tested with no rear aero devices, an elevated wing, and the large spoiler that was eventually settled on.

With 200 production examples required for a 1 April 1982 homologation deadline, Ing. Limone’s development schedule was tight. Although 001 was joined by a handful of other prototypes, it continued to play an important development role in the 037 rally programme. In November 1981 it became the first 037 tested on gravel at Lancia’s La Mandria rally test circuit, a crucial step for a car intended to compete at rally’s highest level.

Lancia would use 1982 as a development year, running the 037 to shake down the new car rather than expect victories. Although the new Group B cars could run for the 1982 World Rally Championship, the season was primarily contested by the previous year’s Group 4 cars. With works cars in short supply, SE037-001 was pressed into service. In January it appeared at the La Mandria test circuit in Martini Racing livery. This was a prelude to 001 being sent to Greece in April to serve as a reconnaissance, or "recce" car for the 1982 Acropolis Rally, in the hands of Adartico Vudafieri.

Its development duties finally over, SE037-001 returned to Abarth, slated for eventual demolition. It escaped that fate when, on 30 June 1983, Sergio Limone purchased the car from Abarth. Limone meticulously restored 001, properly returning it to its 1981 development prototype configuration—its most historically-significant form as the definitive 037 development prototype. In 2010 it was acquired by Lancia rally aficionado Federico Buratti, who obtained a Certificato di Identità from the Lancia Club as well as an FIVA Identity Card.

Offered with its FIVA card, its Certificato di Identità, and extensive documentation of its history as the first development prototype, SE037-001 represents a unique opportunity to acquire an important milestone car in the history of rally and the history of Lancia, rally’s most successful marque.

La Lancia Rally 037 occupa un posto unico nella storia dei rally. È stata la prima vettura a vincere il Campionato del Mondo Rally corso secondo le nuove regole del Gruppo B e l'ultima vettura a trazione posteriore a vincere un titolo mondiale Rally.

La Lancia aveva già "rotto gli schemi" nel 1973 con l'introduzione della Stratos HF, la prima vettura progettata specificamente per le competizioni rally di Gruppo 4 e non derivante da un adattamento di una vettura di serie. Vista la decisione presa da altri costruttori di utilizzare la stessa strategia, nel 1979, la FIA ha deciso un cambiamento radicale nell'intero sistema di classificazione delle competizioni. Al posto dei vecchi gruppi di classificazione numerati, sarebbero arrivati nuovi gruppi identificati "con lettere". L’appena creato Gruppo B, avrebbe gareggiato nel Campionato del Mondo di rally, a partire dalla stagione 1982. La FIA, però, non è riuscita a finalizzare le nuove regole in tempo e, sebbene l'omologazione in Gruppo B richiedesse la produzione di soli 200 esemplari, i costruttori non avevano più il tempo materiale per sviluppare le nuove vetture per la stagione 1982. Per questo motivo, le vetture dotate della precedente omologazione, sono state autorizzate a gareggiare anche nel Campionato del 1982.

Lancia è stata la prima casa costruttrice a presentare la sua proposta di vettura pensata per correre nel Gruppo B, dando il via alla creazione del nuovo modello già nell'aprile del 1980. Ma, comunque, il tempo di sviluppo sarebbe stato sempre molto breve come ci sarebbe stato poco tempo per progettare una nuova vettura, con le specifiche richieste per l’omologazione, partendo da un foglio bianco. L’Ing. Sergio Limone, in forza all’Abarth, è stato incaricato di studiare e realizzare la nuova vettura, nome in codice del progetto Abarth SE037. Limone non ha perso tempo ed ha esplorato una serie di possibili alternative di telaio e motore. Ma, dopo aver considerato e rifiutato un telaio tubolare del tipo “Spaceframe” (con i tubi intrecciati in modo da formare gabbie triangolari) completamente nuovo dotato del motore V-8 della Ferrari 308, Limone ha deciso di derivare la nuova 037 dall'auto vincente nelle corse di Endurance, la Lancia Beta Montecarlo Turbo che correva nel Gruppo 5.

Le auto da rally, però, richiedono prestazioni e caratteristiche di assistenza diverse rispetto a quelle usate per le corse in circuito. Quindi, a differenza della Montecarlo Turbo di partenza, con motore trasversale, Limone ha stabilito che il motore della 037, sempre il Lampredi a doppio albero, sarebbe stato montato longitudinalmente per consentire una maggiore flessibilità nel design delle sospensioni posteriori ed un migliore accesso alle sospensioni ed al cambio. Per ottenere una più pronta risposta ai bassi regimi, il turbo a riciclo di gas di scarico usato sulla vettura da pista sarebbe stato sostituito da un compressore volumetrico di tipo Roots, un sistema da tempo caldeggiato dallo stesso Aurelio Lampredi, allora presidente dell’Abarth.

Sergio Limone aveva steso il primo bozzetto della l'SE 037 nell'aprile del 1980 e, nel settembre dello stesso anno Giampaolo Dallara, che già aveva lavorato allo sviluppo della Montecarlo Turbo, stava costruendo il telaio per il prototipo 037 - telaio SE037-001, proprio l'esemplare offerto. Limone ha poi collaborato con un'altra azienda torinese, la CBC, per la realizzazione della carrozzeria in fibra di vetro. Poco prima del Natale del 1980, il prototipo era pronto per la sua prima prova, svolta sulla la pista dell’Aero Club di Torino, Campo Volo.

La storia dello sviluppo del telaio SE037-001 è accuratamente documentata. A partire dal gennaio 1981, l'Ing. Limone ha supervisionato, sul telaio 001, una vasta serie di lavori di sviluppo e modifiche per le sospensioni, la trasmissione, la carrozzeria e l’aerodinamica. A metà febbraio, le foto rubate della 001 erano state pubblicate sulla stampa specializzata mentre le prove di sviluppo procedevano senza sosta. Le prove motore includevano testavano propulsori normalmente aspirati, turbocompressi e sovralimentati. Le sospensioni e gli assetti, sono stati provati si con pneumatici Michelin sia Pirelli. Le principali modifiche alla parte posteriore della carrozzeria sono scaturite dai test aerodinamici svolti nella galleria del vento della Pininfarina. Alla ricerca del necessario (e sperato) carico aerodinamico posteriore, l'auto è stata testata senza alcuna appendice aerodinamica, un'ala rialzata e il grande spoiler posteriore che, poi, alla fine è stato utilizzato.

Con la necessità di avere, per ottenere l’omologazione, 200 esemplari prodotti entro il 1°Aprile 1982, il programma di sviluppo dell’Ing. Limone procedeva a ritmo serrato. Sebbene il telaio 001 fosse stato affiancato da una manciata di altri prototipi, continuò a svolgere un importante ruolo di sviluppo nel programma “Rally” della 037. Nel novembre 1981, 001 è diventata la prima 037 testata sullo sterrato, in una prova svolta presso La Mandria, da tempo il luogo preferito da Lancia per i test, un passaggio cruciale per un'auto destinata a competere ai massimi livelli nei rally.

L’idea della Lancia era di usare il 1982 come anno di sviluppo, correndo con la nuovissima 037 più per affinarla e renderla più performante ed affidabile che per cercare la vittoria. Sebbene le nuove vetture del Gruppo B potessero già correre nel Campionato del Mondo Rally 1982, la maggior parte dei partecipanti prese parte alla stagione facendo correre le vetture del Gruppo 4 utilizzate l'anno precedente. Vista la scarsità di auto disponibili da destinare alla squadra ufficiale, SE037-001 è stata messa in servizio e, a gennaio, è apparsa al circuito di prova de La Mandria in livrea Martini Racing. Questo è stato il preludio all’invio della 001 in Grecia, ad aprile, per servire come auto da ricognizione o "muletto" assegnato ad Adartico Vudafieri per il Rally dell'Acropoli del 1982.

A questo punto, terminato il suo lavoro di sviluppo, SE037-001 è tornata all’Abarth dove, una volta privata di alcune parti, ne era stata prevista la demolizione. Il 30 giugno 1983 lo stesso Ing. Sergio Limone acquista l'auto dall’Abarth, salvandola da una tragica fine, e decide di restaurarla con la sua configurazione originale, quella del 1981, storicamente la più importante, di prototipo da sviluppo per il progetto definitivo della 037. Nel 2010 la macchina viene acquistata dall'appassionato di vetture Lancia da rally Federico Buratti, che ha poi provveduto a richiedere il Certificato di Identità rilasciato dal Lancia Club e la Carta d'Identità della FIVA.

Offerta accompagnata dalla Carta d’Identità FIVA e dal Certificato di Identità del Lancia Club, oltre ad un'ampia documentazione che comprova la sua storia come primo prototipo di sviluppo, la SE037-001 rappresenta un'opportunità unica di acquistare un'importante vettura, pietra miliare nella storia dei rally e nella storia della Lancia, la casa di maggior successo nella storia dei rally.