1960 Ferrari 250 GT Cabriolet Series II by Pinin Farina
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€1,225,000 EUR | Sold
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- The 112th of 200 second-series examples built
- Certified by Ferrari Classiche in March 2008; matching-numbers body, chassis, engine, and rear axle according to factory data
- Subject to €14,044-worth of gearbox and overdrive rebuild work at an authorised Ferrari workshop in 2013
- Originally finished in Verde Abete Savid over Pelle Beige; now presented in Black over Black
- Il 112° dei 200 esemplari Serie II prodotti
- Certificato da Ferrari Classiche nel marzo 2008; con carrozzeria, telaio, motore e assale posteriore corrispondenti ai registri originali
- Sottoposto a un intervento di ricostruzione di cambio e overdrive del valore di € 14.044 presso un’officina autorizzata Ferrari nel 2013
- Originariamente verniciato in Verde Abete Savid con interni in pelle beige; attualmente proposto in versione nero su nero
Si prega di notare che è stata osservata una piccola perdita dalla pompa dei freni, verrà riparata per l'acquirente dopo la vendita.
The earliest 250 Cabriolet was a natural addition to Ferrari’s sporting 250 GT range, with the Pinin Farina-designed Series I car revealed at the Geneva Motor Show in 1957. Ferrari would oversee production of just 36 sought-after Series I examples, yet by the tail-end of the 1950s the first mass-produced Prancing Horse had gained such success and notoriety that a second series of the 250 GT Cabriolet soon entered in development. It followed the lines of its coupé sister model, also sharing its mechanical components. The 250 GT Cabriolet Series II benefitted from the latest Tipo 128F 3.0-litre “Colombo” V-12 engine, featuring an “outside plug” design, coil valve springs, and 12-port cylinder heads, while breathing through triple-Weber 38 DCN carburettors.
One of 200 examples built by Ferrari, this second-series 250 GT Cabriolet—chassis 2381—was the 112th example made, and began life at Pinin Farina’s Grugliasco plant on 30 December 1960. After completion, it was sold via the Milanese Ferrari dealer, Crepaldi Automobili, to a resident of Milan, in May 1961. Its original specification was Verde Abete Savid—or Spruce Green—over a Pelle Beige interior. While its earlier history is still to be uncovered, the car is noted to have been exported to the USA, later seen having been painted red, and subsequently reappeared at auction in 2006.
Throughout 2007 and 2008, the car was noted by the marque expert Marcel Massini to have been restored and refinished in black over black by Classic Restoration Denver, Englewood, Colorado. In March 2008, the 250 GT Cabriolet was awarded Ferrari Classiche certification, and the car is offered for sale with its coveted “Red Book”. According to factory data, chassis 2381 retains its matching-numbers body, chassis, engine, and rear axle. The consigning owner bought the car at auction in 2008 before registering it in Monaco, and has since enjoyed the open-topped Ferrari on the sun-kissed Côte d’Azur roads. In July 2013, the 250 GT was entrusted to Monaco Motors, which rebuilt the four-speed gearbox and overdrive at a cost of €14,044.
Still boasting superb fit and finish today, this desirable Ferrari 250 GT is a fine example of arguably one of the most elegant designs penned by Pinin Farina.
La prima 250 Cabriolet fu un’aggiunta naturale alla gamma di Ferrari 250 GT sportive e la Serie I disegnata da Pinin Farina fu svelata al Salone dell’automobile di Ginevra nel 1957. Ferrari avrebbe supervisionato la produzione dei ricercatissimi 36 esemplari della Serie I, tuttavia verso la fine degli anni ’50 la prima vettura prodotta in serie del Cavallino Rampante ottenne un successo e una notorietà tali da portare all’immediato avvio dello sviluppo di una seconda serie della 250 GT Cabriolet. Seguiva le linee della “sorella” coupé, con cui condivideva inoltre i componenti meccanici. La 250 GT Cabriolet Serie II era dotata del più recente motore V-12 Tipo 128F da 3 litri progettato da Gioachino Colombo, con un design a candela esterna, molle valvole a bobina, testate a 12 aperture e alimentazione tramite carburatori Weber 38 DCN tricorpo.
Uno dei 200 esemplari costruiti da Ferrari, questa 250 GT Cabriolet seconda serie con numero di telaio 2381 era il 112° prodotto e prese vita nello stabilimento della Pinin Farina a Grugliasco il 30 dicembre 1960. Fu quindi venduta tramite la concessionaria Ferrari Crepaldi Automobili a un cliente di Milano nel maggio 1961. In origine era verniciata in Verde Abete Savid o Spruce Green con interni in pelle beige. Benché il passato della vettura debba ancora essere svelato del tutto, l’auto fu presumibilmente esportata negli Stati Uniti, verniciata in rosso e in seguito riapparse in un’asta nel 2006.
Dal 2007 al 2008, come confermato dall’esperto del marchio Marcel Massini, l’auto è stata restaurata e verniciata in nero su nero da Classic Restoration Denver di Englewood, in Colorado. Nel marzo 2008 la 250 GT Cabriolet ha ottenuto la certificazione Ferrari Classiche ed è proposta completa del suo ambito “libro rosso”. Carrozzeria, telaio, motore e assale posteriore del modello con numero di telaio 2381 corrispondono ai registri originali. Il conferente ha acquistato l’auto all’asta nel 2008 prima di immatricolarla nel Principato di Monaco e da allora ha guidato la Ferrari a capote aperta sulle strade assolate della Costa Azzurra. Nel luglio 2013 la 250 GT fu affidata a Monaco Motors che ha ricostruito il cambio a quattro rapporti e l’overdrive per un costo di € 14.044.
Con una finitura e un aspetto sensazionali oggi come quando fu prodotta, questa Ferrari 250 GT estremamente desiderabile è un raffinato esemplare di uno dei design più eleganti mai creati da Pinin Farina.