1963 Ferrari 250 GTE 2+2 Series III by Pininfarina
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€466,250 EUR | Sold
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- An elegantly proportioned, beautifully presented Ferrari 2+2
- Finished in exquisite original colors of Grigio Fumo over Pelle Beige Connolly leather
- Delivered new to Torino; lengthy registration history in northern Italy
- Desirable Series III example restored in 2014 by noted specialists
- Numbers-matching engine and gearbox; accompanied by Ferrari Classiche Red Book
- Una Ferrari 2+2 dalle proporzioni eleganti e ben presentata
- Finita negli squisiti colori originali di Grigio Fumo su Pelle Connolly Beige
- Consegnata nuova a Torino; lunga storia con immatricolazioni sempre nel nord Italia
- Esemplare estremamente desiderabile della Serie III, restaurato, nel 2014, da affermati specialisti
- Motore e cambio originali, con numeri corrispondenti; accompagnata dal Libro Rosso rilasciato da Ferrari Classiche
It is said that the Ferrari 250 GTE—the first production four-seat offering from Maranello—came about because Enzo Ferrari wanted a vehicle suitable for use by his chauffeur, himself, his wife … and the family dog! In truth, the pressures of the marketplace played a large role in Ferrari’s decision to introduce a proper 2+2: Comparable offerings from Aston Martin and Maserati, as well as the need to raise ever-more money to support the firm’s motorsports efforts, made it a commercially prudent move as well.
Fortunately, the resulting car reflected the marque’s reputation for uncompromising excellence. To create the 250 GTE, Ferrari used essentially the same chassis as the 250 GT LWB Tour de France, but the 240 horsepower, 3.0-litre Colombo V-12 engine was moved eight inches forward; it was mated to a four-speed manual transmission with overdrive. Pininfarina’s elegant design raised the rear section of the roof, providing more cabin space for rear seats whilst still maintaining the same wheelbase and increasing the front and rear track. The result was a car balanced in both appearance and performance—and thanks to its extra cabin space, it was arguably one of the most practical and comfortable Ferraris to date as well.
Staying true to its competition roots, the 250 GTE was revealed at the 1960 24 Hours of Le Mans in the hands of the course marshal before making its official debut at the Paris Salon later that year. The GTE was one of Ferrari’s most successful road cars, as 954 examples spanning three Series were delivered over a four-year production run. In addition to some cosmetic changes, Series III cars benefitted from the addition of coils to its leaf spring rear suspension.
Completed on 22 April 1963 and issued its factory certificate of origin on 14 May, this Series III example was originally finished in Grigio Fumo over a Beige Connolly leather interior. On 15 June, it was sold to its first private owner, Merlino Silvano, via Fontanella & C. of Torino, Italy. Mr. Silvano would retain the car until 8 January 1965, after which it was sold to Bruno Coppo, also of the Torino area. From Coppo, the car would pass to Maria Luisa Bassano—reportedly given as a wedding gift upon her marriage to Japanese journalist Hideyuki Miyakawa, who would later go on to be an early employee of Italdesign.
According to research on file from Marcel Massini, the 250 GTE passed through a number of owners in the following decades, yet it always remained registered in northern Italy. Only one instance of exhibition, at the 1981 Ferrari Club meeting in Alessandria, Italy under the ownership of Sergio Cassano, is indicated during this period. Notably, Cassano was a co-founder of Ferrari Club Italia, motoring journalist, and author of several books on Ferrari and motorsport.
When it was acquired by its present owner and consignor in 2013, the Ferrari was said to be well-preserved and in good mechanical condition yet showing its age. With this very solid car serving as a starting point, a total restoration by specialists began. Toni Auto of Maranello sorted the mechanicals, while Elettrauto Franco refurbished the electrical systems. Its original instrumentation was also retained and restored by a specialist at this time as well.
The body, stripped to bare metal during the job, now proudly wears original colors of Grigio Fumo, while the interior was trimmed in appropriate Beige Connolly leather by Tappezzeria Luppi. A wood-rimmed steering wheel completes the finely detailed cabin, while on the exterior, four Borrani wire wheels (as well as a spare in the boot), each refurbished by the Borrani factory, give the 2+2 an appropriately sporty flair.
Following the completion of its restoration, the 250 GTE was submitted for, and received, its Ferrari Classiche certification; as the accompanying Red Book attests, the car retains its numbers-matching V-12 engine and gearbox. Having recorded fewer than 275 km since its restoration at time of cataloguing, this 250 GTE Series III is surely among the finest examples on the market today—and it offers ample proof that Ferrari’s earliest efforts to create a proper 2+2 also yielded one of the most enduring, and desirable, grand tourers of its era.
Si dice che la Ferrari 250 GTE - la prima quattro posti offerta di serie dalla casa di Maranello - sia nata perché Enzo Ferrari voleva un veicolo adatto ad essere usato assieme alla moglie e con l’autista… con l’aggiunta del cane di famiglia! In verità, le pressioni ricevute dal mercato hanno giocato un ruolo importante nella decisione della Ferrari di introdurre una vera e propria 2 + 2: sia Aston Martin sia Maserati offrivano già veicoli con queste caratteristiche e c’era la necessità di raccogliere sempre più soldi da utilizzare per sostenere la squadra corse. Insomma, questa decisione, dal punto di vista commerciale, offriva parecchi vantaggi.
Fortunatamente, l'auto nata per soddisfare queste esigenze rispettava la reputazione del marchio di eccellenza senza compromessi. Per creare la 250 GTE, la Ferrari ha utilizzato essenzialmente lo stesso telaio passo lungo della 250 GT Tour de France ma, il motore Colombo V-12 da 3,0 litri e 240 cavalli è stato spostato in avanti di 20 centimetri ed è stato accoppiato ad un cambio manuale a quattro rapporti con overdrive. Il design elegante realizzato dalla Pininfarina ha rialzato la sezione posteriore del tetto, offrendo così più spazio nell’abitacolo per i sedili posteriori pur mantenendo lo stesso passo. Aumentate, invece, la carreggiata anteriore e posteriore. Il risultato è stata un'auto equilibrata, sia nell'aspetto sia nelle prestazioni e, grazie al suo extra spazio nell'abitacolo, è stata probabilmente anche una delle Ferrari più pratiche e confortevoli prodotte fino ad oggi.
Rimanendo fedele alle sue radici corsaiole, la 250 GTE è stata presentata alla 24 Ore di Le Mans del 1960, nelle mani del direttore di gara, prima di fare il suo debutto ufficiale al Salone di Parigi dello stesso anno. La GTE è stata una delle vetture stradali di maggior successo della Ferrari, con 954 esemplari, suddivisi in tre serie, consegnati, nell’arco dei quattro anni di produzione. Oltre ad alcune modifiche estetiche, le auto della Serie III hanno beneficiato dell'aggiunta di molle elicoidali alle sospensioni posteriori a balestra.
Completata il 22 aprile 1963, con il suo certificato di origine rilasciato dalla fabbrica il 14 maggio, questo esemplare della Serie III era stato originariamente finito in colore Grigio Fumo su interni in pelle Connolly Beige. Il 15 giugno è stata venduta al suo primo proprietario privato, Merlino Silvano, residente de Torino, via Garage Fontanella e C.. Il Sig. Silvano terrà l'auto fino all'8 gennaio 1965, quando è stata venduta ad un altro residente nella zona di Torino, Bruno Coppo. Da Coppo, l'auto è poi passata a Maria Luisa Bassano, secondo quanto riferito, ricevuta come regalo di nozze in occasione del suo matrimonio con il giornalista giapponese Hideyuki Miyakawa che, in seguito, sarebbe diventato uno dei primi dipendenti della Italdesign.
Secondo una ricerca in archivio effettuata da Marcel Massini, la 250 GTE è passata attraverso diversi proprietari nei decenni successivi, rimanendo, però, sempre immatricolata nel nord Italia. Di questo periodo esiste una sola traccia, al raduno del Ferrari Club ad Alessandria nel 1981, quando di proprietà di Sergio Cassano. Nello specifico, Cassano è stato un co-fondatore del Ferrari Club Italia, giornalista automobilistico e autore di diversi libri sulla Ferrari e sul motorismo sportivo.
Quando, nel 2013, è stata acquistata dall'attuale proprietario e conferente, la Ferrari veniva descritta come ben conservata ed in buone condizioni meccaniche, pur mostrando alcuni segni legati alla sua età. Partendo da questa vettura molto sana, si è intrapreso un restauro totale da parte di specialisti del marchio. Toni Auto di Maranello ha gestito la meccanica, mentre Elettrauto Franco ha rimesso a nuovo gli impianti elettrici. Anche la strumentazione originale è stata revisionata e restaurata, da uno specialista, in questo periodo.
La carrozzeria, portata a lamiera durante i lavori, indossa ancora oggi il colore originale Grigio Fumo, mentre gli interni sono stati rivestiti, dalla Tappezzeria Luppi, con la corretta pelle Connolly di colore Beige. Il volante in legno completa l'abitacolo finemente rivestito mentre, all'esterno, quattro ruote a raggi Borrani (oltre a una di scorta nel bagagliaio), restaurate direttamente alla Borrani, conferiscono alla 2+2 un tocco adeguatamente sportivo.
Terminato il restauro, la 250 GTE è stata sottoposta a verifica per la certificazione Ferrari Classiche che ha prontamente ricevuto. Come attesta il Libro rosso di accompagnamento, l'auto conserva il motore V-12 ed il cambio originali. Con meno di 275 km percorsi dal restauro ad oggi, questa 250 GTE Serie III è sicuramente tra i migliori esemplari disponibili oggi sul mercato ed è la prova vivente che i primi sforzi della Ferrari per creare una vera 2+2 hanno date origine una delle più longeve e desiderabili granturismo della sua epoca.