1949 Ferrari 166 MM Touring Barchetta

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€4,000,000 - €5,000,000 EUR | Not Sold

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  • The 166 MM Touring Barchetta was the foundational model which truly put Ferrari on the map with its overall victories as the 1949 Mille Miglia and 24 Hours of Le Mans
  • The 1949 Paris Motor Show car, then painted in the one-off combination of Avorio with side body flanks painted in Blue
  • The first sports car win for Ferrari in South America
  • Raced in the 1951 Mille Miglia to 8th in class
  • Retains matching-numbers engine and gearbox
  • Documented with factory build sheet copies and history report by Marcel Massini
  • Highly eligible for the most exclusive Concours d’Elegance, racing and rally events worldwide
  • Magnificent example of a cornerstone of Maranello history
  • La 166 MM Touring Barchetta fu il modello che portò Ferrari sulla strada del successo con le sue vittorie assolute alla 24 Ore di Le Mans e alla Mille Miglia nel 1949
  • È l’auto presentata al Salone dell’automobile di Parigi nel 1949, successivamente verniciata nella combinazione unica di avorio con fiancate blu
  • La prima Ferrari sportiva a vincere una gara in Sudamerica
  • Ottava di classe nella Mille Miglia del 1951
  • Motore e cambio corrispondono ai registri originali
  • Documentazione completa di copie delle schede di produzione rilasciate dalla fabbrica e resoconto storico di Marcel Massini
  • Può prendere parte a pieno titolo agli eventi più esclusivi come Concours d’Elégance, competizioni automobilistiche e rally storici in tutto il mondo
  • Splendido esemplare di un caposaldo nella storia di Maranello
Addendum
Please note this lot has entered the EU on a temporary import bond, which must be cancelled either by exporting the lot outside of the EU on an approved Bill of Lading with supporting customs documentation or by paying the applicable VAT and import duties to have the lot remain in the EU.

Please also note this car will be taken to Ferrari Maranello following the sale. The successful buyer will need to organise onward transport from Maranello accordingly.

Questo lotto è entrato nell’UE con un vincolo di importazione temporanea che deve essere annullato esportandolo fuori dall’UE su una polizza di carico approvata con documentazione doganale di supporto o pagando l’IVA applicabile e i dazi di importazione per far rimanere il lotto nell’UE.

Si prega di notare che questa vettura verrà trasportata alla Ferrari di Maranello dopo la vendita. L'acquirente selezionato dovrà organizzare di conseguenza il trasporto da Maranello.

Named in honour of Clemente Biondetti’s benchmark victory at the 1948 Mille Miglia in a Ferrari 166 Sport, the 166 MM quickly became one of the era’s most successful sports racing cars, achieving overall victory in 1949 at the Mille Miglia and 24 Hours of Le Mans, as well as the 1950 Mille Miglia. Chassis number 0024 M is the 10th of 25 examples originally clothed in the most desirable barchetta coachwork by Touring. Completed in late 1949, the 166 MM was equipped with racing-specification pistons, dual exhaust pipes, and a 100-litre competition fuel tank, yet also trimmed for comfortable street use with a Lusso interior.

Ordered by the Automóvil Club Argentina, the Ferrari was finished in tribute to the Argentine national colours of Avorio (cream/light yellow) and Blue, and made its debut at the 1949 Paris Motor Show. After shipment to Argentina two months later, the 166 MM was driven by privateer Carlos Menditeguy to a commanding win at Mar del Plata on 15 January 1950. Significantly, this was the first sports car win for Ferrari in South America.

Following its brief Argentine sojourn, chassis 0024 M was returned to the factory in Maranello and sold in November 1950 to the Milan-based Luigi Francesco Zaccaria Terravazzi. With co-driver Aprile Palmer, Terravazzi entered the Ferrari in the Mille Miglia on 29 April 1951 and finished 8th in class. 10 days later, Terravazzi sold the 166 MM to Palmer, and the barchetta was campaigned on 3 June 1951 at the Coppa della Toscana and then in the Susa-Moncenisio hillclimb on 21 July, finishing 11th overall.

The Ferrari passed through the care of three more Italian owners over the following five years, eventually receiving new aluminium berlinetta coachwork by Vignale in 1954. In April 1956, the 166 was sold to Los Angeles resident, Theodore Pala. As was the case with many Ferrari race cars of this period, for a time the original drivetrain was removed in favour of a Chevrolet V-8 in order to keep the car on the road. Chassis 0024 M was subsequently profiled in the July 1959 issue of Motor Trend.

In December 1974, chassis 0024 M was sold via marque historian, Stan Nowak, to collector Gary Schonwald. Shortly thereafter Schonwald acquired the matching-numbers engine and gearbox, and removed the Vignale body. In 1986 the car was sold to Connecticut-based dealer Keith Duly, who retained Neil Twyman of Potters Bar, England, to conduct a comprehensive restoration. The mechanical work was entrusted to the respected Jim Stokes, while a new barchetta body in the original Touring style was handcrafted by the well-known body expert Bob Ford.

Following completion in late 1989, the 166 MM was acquired by an enthusiast in Santa Barbara, California who retained possession for six years before selling the car to a Japanese collector. Subsequently the Ferrari was featured as the cover car of the Summer 1996 issue of Prancing Horse magazine. After passing through the care of a second Japanese collector, chassis 0024 M returned to American ownership in March 2008, before being sold to its most recent American connoisseur and world-class Ferrari collector in 2011.

The 166 MM Touring Barchetta has long been among the most sought after of Ferrari’s early sports racers and has aged beautifully as a hand-crafted masterpiece of the marque’s foundational engineering. The one-off original colour scheme that chassis 0024 M once wore—a feature highly valued within the current contemporary market—adds additional punch to the car’s provenance. As the Touring Barchettas have only come up for auction approximately once every five to 10 years, this rare opportunity offers the next owner the chance to acquire an example of the model that achieved two overall victories at the grueling 1,000-mile Mille Miglia. Easy to drive on rallies, and stunning to view on the world’s greatest Concours d’Elegance stages, chassis 0024 M would make a wonderful addition to any serious Ferrari collection.

Così chiamata in onore della celebre vittoria di Clemente Biondetti alla Mille Miglia del 1948 al volante di una Ferrari 166 Sport, la 166 MM divenne rapidamente una delle auto da corsa di maggiore successo dell’epoca, conquistando una vittoria assoluta alla 24 Ore di Le Mans e alla Mille Miglia nel 1949 e di nuovo alla Mille Miglia nel 1950. Il modello con numero di telaio 0024 M è l’10° dei 25 esemplari originariamente dotati della carrozzeria barchetta estremamente desiderabile prodotta dalla Touring. Ultimata verso la fine del 1949, la 166 MM aveva pistoni con specifica racing, doppio terminale di scarico e un serbatoio da corsa con capacità di 100 litri, in aggiunta a interni Lusso ideali per una guida più confortevole e rilassata su strada.

Ordinata dall’Automobile Racing Club Argentina, la Ferrari fu verniciata in una combinazione cromatica pensata per rendere omaggio ai colori nazionali del Paese, avorio (un giallo chiaro/crema) e blu, e fu presentata per la prima volta al Salone dell’automobile di Parigi nel 1949. Due mesi dopo la 166 MM fu esportata nel Paese dove nel gennaio 1950 ottenne una vittoria schiacciante a Mar del Plata guidata dal pilota privato Carlos Menditeguy. Questa è stata la prima vittoria per Ferrari sportiva in Sudamerica.

Dopo il breve soggiorno in Argentina il modello con numero di telaio 0024 M tornò a Maranello e nel novembre 1950 fu venduta a Luigi Francesco Zaccaria Terravazzi di Milano. Insieme al copilota Aprile Palmer, Terravazzi schierò la Ferrari alla Mille Miglia nell’aprile 1951 giungendo ottavo di classe. 10 giorni più tardi vendette la 166 MM a Palmer; la barchetta prese parte alla Coppa della Toscana nel giugno 1951 e alla cronoscalata Susa-Moncenisio a fine luglio, concludendo all’undicesimo posto assoluto.

La Ferrari passò nelle mani di altri tre proprietari italiani nei successivi cinque anni e nel 1954 la Vignale montò sulla vettura una nuova carrozzeria berlinetta in alluminio. Nell’aprile 1956 la 166 fu venduta a Theodore Pala di Los Angeles. Come nel caso di molte Ferrari da corsa dell’epoca, per un certo periodo il gruppo motore-trasmissione originale fu rimosso a favore di un Chevrolet V-8 al fine di omologare la vettura per l’uso stradale. Il modello con numero di telaio 0024 M fu protagonista del numero di luglio 1959 della rivista Motor Trend.

Nel dicembre 1974 l’auto fu venduta tramite lo storico del marchio Stan Nowak al collezionista Gary Schonwald. Poco dopo Schonwald acquistò il motore e il cambio originali e fece rimuovere la carrozzeria Vignale. Nel 1986 fu venduta nel Connecticut al concessionario Keith Duly, che si rivolse a Neil Twyman di Potters Bar, in Inghilterra, per il restauro completo della vettura. Gli interventi meccanici furono affidati al professionista Jim Stokes, mentre una nuova carrozzeria barchetta nello stile Touring originale fu realizzata a mano dall’abile esperto Bob Ford.

La 166 MM fu ultimata verso la fine del 1989 e successivamente acquistata da un appassionato di Santa Barbara, che ne mantenne la proprietà per sei anni prima di rivenderla a un collezionista giapponese. In seguito la Ferrari finì sulla copertina del numero dell’estate 1996 della rivista Prancing Horse. Dopo il passaggio a un secondo collezionista giapponese, il modello con numero di telaio 0024 M passò nelle mani di un altro proprietario americano nel marzo 2008. Nel 2011 l’auto è stata venduta al suo più recente estimatore americano, nonché collezionista Ferrari di alto profilo.

La 166 MM Touring Barchetta è stata a lungo una delle prime Ferrari da corsa più ambite ed è invecchiata magnificamente, come un capolavoro di maestria artigianale che incarna i principi ingegneristici alla base del marchio. La combinazione cromatica unica di questo modello, estremamente apprezzata dal mercato contemporaneo, aggiunge un ulteriore tocco all’esclusivo lignaggio della vettura. Poiché la messa all’asta di una Touring Barchetta è un evento raro, nella misura di una volta ogni cinque-dieci anni, questa Ferrari offre l’opportunità unica di aggiudicarsi il modello Mille Miglia per eccellenza, che conquistò due vittorie assolute in questa estenuante corsa su strada e che può prendere parte a pieno titolo agli eventi più esclusivi come Concours d’Elégance e rally storici in tutto il mondo.