The now legendary Porsche Turbo, like many of the developments of the 911, was born out of the factory’s racing programme. Fédération Internationale de l'Automobile (FIA) Group 4 homologation rules necessitated the production of a certain number of road-going examples. That is, if Porsche wanted to continue dominating the highest levels of road racing, they were required to offer a certain number of production examples to the public.

Porsche had experimented with turbocharging its racing cars, most notably with the 917/30, but the 930 Turbo was the first road-going Porsche to utilise forced induction. The model retained the classic looks of the 911 that enthusiasts had come to know and love, yet it was defined by its unique “whale tail” spoiler, which helped to keep the rear wheels planted to the road at high speeds.

The 911 Turbo boasted a top speed of just over 250 km/h, making it one of the fastest cars of its day. Car and Driver recorded a 0 to 100 km/h sprint in just 4.9 seconds, a time still respectable among modern day supercars. For 1978, the Turbo’s engine capacity was increased to 3.3-litres, gaining an intercooler in the process that helped boost the mill’s output to 300 horsepower. These performance upgrades bumped the fearsome 930’s top speed to a reported 260 km/h.

Sold new via Baden Auto of Freiburg on 18 January 1978, this German-market 911 Turbo is presented in the quintessential Porsche colour of Grand Prix White. It features blue leather trim and displays 99,352 kilometres on its odometer at the time of cataloguing. Riding on factory-correct 16-inch Fuchs alloy wheels wrapped in Ventus Sport tyres, the car is powered by a non-original 3.3-litre turbocharged engine.

With its timeless looks and long-lasting appeal, the 930 Turbo appeared on bedroom posters for many. For the winning bidder of this attractive Porsche, those aspirational poster dreams could soon be realised.

La leggendaria Porsche Turbo, come numerosi altri sviluppi della 911, nacque dal programma corse del marchio tedesco. I requisiti di omologazione della Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA) per il Gruppo 4 prevedevano la produzione di un determinato numero di esemplari stradali. Se Porsche voleva continuare a gareggiare e vincere ai massimi livelli nelle corse automobilistiche doveva offrire al pubblico un dato numero di esemplari di serie.

L’azienda aveva già sperimentato soluzioni di sovralimentazione nelle auto da corsa, in particolare con la 917/30, ma la 930 Turbo fu la prima Porsche stradale a utilizzare l’induzione forzata. Il modello conservava il classico look della 911 che gli appassionati avevano imparato a conoscere e ad amare, ma si arricchiva di un esclusivo spoiler a “coda di balena” che contribuiva a tenere il retrotreno incollato all’asfalto alle alte velocità.

Con una velocità massima di poco superiore ai 250 km/h, la 911 Turbo era una delle vetture più veloci dell’epoca. I test condotti dalla rivista Car and Driver fecero segnare un tempo di accelerazione da 0 a 100 km/h di soli 4,9 secondi, un risultato di tutto rispetto persino se paragonato alle moderne supercar. Nel 1978 la cilindrata della Turbo fu portata a 3,3 litri e fu inoltre aggiunto un intercooler che contribuì all’incremento di potenza fino a 300 CV. Questi aggiornamenti delle prestazioni fecero raggiungere alla 930 una spaventosa velocità massima di 260 km/h.

Venduta nuova tramite Baden Auto di Friburgo il 18 gennaio 1978, questa Porsche 911 Turbo destinata al mercato tedesco sfoggia la tonalità simbolo Grand Prix White. Gli interni sono in pelle blu e il contachilometri segnava 99.352 chilometri al momento dell’inserimento a catalogo. La vettura monta cerchi in lega Fuchs da 16" originali e pneumatici Ventus Sport ed è azionata da un motore da 3,3 litri turbocompresso non originale.

Con il suo look senza tempo e il suo fascino duraturo, la 930 Turbo è da sempre un oggetto del desiderio per numerosi appassionati. Chi si aggiudicherà questa ambita Porsche potrà finalmente tramutare quel sogno in realtà.