1989 Ferrari F40

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€2,114,375 EUR | Sold

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  • An immaculate “non-cat, non-adjust” Ferrari F40; the ultimate analogue supercar
  • Fully restored by marque specialists Carrozzeria Zanasi and Carrozzeria Bonfatti
  • Retains its matching-numbers body, chassis, engine, and gearbox according to Ferrari Classiche certification secured in April 2022
  • Accompanied by its coveted “Red Book”
  • Immacolata Ferrari F40 in versione “non cat, non adjust”; la supercar analogica per eccellenza
  • Interamente restaurata dagli specialisti del marchio Carrozzeria Zanasi e Carrozzeria Bonfatti
  • Carrozzeria, telaio, motore e cambio corrispondono ai registri originali come certificato da Ferrari Classiche nell’aprile 2022
  • Completa del suo ambito “libro rosso”

Few cars have captured the imagination of a generation in quite the same way as the Ferrari F40. The final design signed off by Enzo Ferrari, this be-winged exercise in hedonism is the ultimate 1980s supercar.

Unveiled at the 1987 Frankfurt Motor Show, the F40 owed its existence to the 288 GTO Evoluzione that had been developed to compete in Group B at Le Mans. It was hoped that the Evoluzione would repeat the success of its forebears at the French classic, but a spate of accidents meant the Group B formula was axed. Rather than abandoning the project, however, Maranello engineers adapted the design for production. Launched to mark the firm’s 40th anniversary, the resultant F40 was among the greatest cars of the 20th Century.

An uncompromising racer for the road, the Ferrari dispensed with anything superfluous to driving pleasure—its ethos was closer to the 250 GTO than its contemporaries, the 328 and Testarossa. The fascia was trimmed in stark grey cloth, while many cockpit surfaces were left bare; there were no interior door handles, the seats were thinly upholstered, and early cars had polycarbonate windows. The F40 was born in an era of unashamed excess, yet was almost masochistically austere. But never has it been truer that less is more.

Clad in aluminium, carbon fibre, and Kevlar panels, the car shared its predecessor’s 2,450-mm wheelbase but extra bracing meant the tubular-steel chassis was stiffer than before. Attributed to Leonardo Fioravanti, the brutal bodywork, meanwhile, was the ultimate in pitlane chic. Honed in the wind tunnel, it was lightweight and aerodynamically efficient, and, with its vast wing, remains one of the most recognisable designs of all time.

Beneath the skin, the F40 continued the theme of a street-legal racer. Based on the 288 GTO unit, the dry-sump V-8 was stretched to 2,936 cc, while boost from the twin turbos was increased from 0.8 to 1.1 bar. Driving through a manual five-speed transaxle, the Tipo F120 040 engine was good for 478 horsepower and 425 pound-feet of torque—enough to propel the car from 0 to 100 km/h in 4.1 seconds. Top speed was a headline-grabbing 324 km/h, making the F40 the fastest car on earth. Driver aids were conspicuous by their absence.

One of only 1,315 F40s ever built, chassis 80763 is a hugely desirable “non-cat, non-adjust” European-market example that was completed on 27 July 1989. Despatched to Garage Francorchamps in Brussels, it was delivered to its first owner on 3 August. Notes in the history file indicate the Ferrari was used sparingly, covering scarcely 3,895 kilometres by October 1995, although regular servicing was undertaken during this time.

In 1997 the F40 went to the UK, where it remained until being recently acquired by the consigning seller. An exacting and painstaking restoration was then commissioned in Italy, with mechanical components and running gear returned to factory condition by renowned specialist Carrozzeria Zanasi of Maranello, and bodywork and paint being entrusted to Carrozzeria Bonfatti of Modena. Post-restoration, the car was given PPF treatment to protect its paintwork. It has since only covered around 1,500 kilometres.

Immediately after completion of the restoration, the Ferrari was registered in France in 2022, and in April of the same year it was awarded Ferrari Classiche certification that detailed its full matching-numbers condition, with no deviation from factory specification. The result of this considerable effort is a beautifully prepared and highly desirable F40 with an exceptional level of fit and finish. A photobook of the Ferrari undergoing restoration accompanies the car, in addition to a report by marque expert Marcel Massini that states that the car had previously been maintained by Ferrari dealer Motor Service of Modena and Graypaul Motors in England.

A wonderfully presented matching-numbers example displaying just 17,250 kilometres at the time of cataloguing, this remarkable F40 comes with its prized Ferrari Classiche certification and Certificato di Autenticità, as well as handbooks, tools, and a detailed photographic record of each stage of the restoration. Additionally, the car is offered with its original exhaust and seatbelts; a Tubi-style exhaust and harnesses are currently fitted.

Poche auto hanno catturato l’immaginazione di un’intera generazione come la Ferrari F40. Con il suo design autorizzato da Enzo Ferrari, questo splendido esercizio di edonismo è la supercar anni ’80 per eccellenza.

Presentata al Salone dell’automobile di Francoforte nel 1987, la F40 deve la sua esistenza alla 288 GTO Evoluzione sviluppata per gareggiare nel Gruppo B a Le Mans. L’auspicio era che la Evoluzione replicasse il successo dei modelli precedenti sul circuito francese, ma una serie di gravi incidenti portò alla cancellazione definitiva del Gruppo B. Tuttavia, anziché abbandonare il progetto, gli ingegneri di Maranello adattarono il design per la produzione in serie. Presentata per celebrare il 40° anniversario dell’azienda, la F40 fu senza dubbio una delle migliori auto del XX secolo.

Per questo connubio senza compromessi tra sportiva e stradale, Ferrari rinunciò a tutto il superfluo a favore del piacere di guida; la filosofia alla base di questo modello era più prossima alla 250 GTO rispetto alle coeve 328 e Testarossa. Il cruscotto era rivestito in tessuto grigio Stark Grey, mentre numerose superfici dell’abitacolo furono lasciate in forma grezza; non erano previste maniglie interne, i sedili avevano un rivestimento sottile e le prime vetture prodotte avevano finestrini in policarbonato. La F40 nacque in un’era di eccessi sfrenati, eppure era incredibilmente austera e minimalista. Il detto “meno è meglio” non fu mai così vero come nel suo caso.

Rivestita con pannelli in alluminio, fibra di carbonio e Kevlar, l’auto condivideva il passo da 2.450 mm con il modello precedente, ma i rinforzi aggiuntivi rendevano il telaio tubolare in acciaio ancora più rigido. Attribuita a Leonardo Fioravanti, la brutale carrozzeria era un perfetto connubio tra eleganza e anima racing. Perfezionata in galleria del vento, leggera e aerodinamicamente efficiente, con il suo imponente alettone rimane uno dei design più riconoscibili di tutti i tempi.

Anche sotto il cofano la F40 svelava le sue doti di sportiva stradale. Basato sull’unità 288 GTO, il V-8 a carter secco fu portato a 2.936 cc, mentre la pressione dei due turbo fu aumentata da 0,8 a 1,1 bar. Abbinato a un cambio transaxle manuale a cinque rapporti, il motore Tipo F120 040 erogava una potenza di 478 CV e una coppia di 576 Nm, per un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,1 secondi. La sensazionale velocità massima di 324 km/h rendeva la F40 l’auto più veloce al mondo. I sistemi di assistenza alla guida brillavano per la loro assenza.

Uno delle sole 1.315 F40 costruite, il modello con numero di telaio 80763 è un esemplare altamente desiderabile in versione “non-cat, non-adjust” per il mercato europeo e fu ultimato il 27 luglio 1989. Fu consegnato al suo primo proprietario da Garage Francorchamps di Bruxelles il 3 agosto. Alcuni appunti nel fascicolo storico indicano che la Ferrari fu guidata sporadicamente, percorrendo solo 3.895 chilometri fino all’ottobre 1995; fu tuttavia sottoposta a manutenzione regolare.

Nel 1997 la F40 fu trasferita nel Regno Unito dove rimase per 25 anni prima di essere immatricolata in Francia nel 2022. Quello stesso anno ha ottenuto la certificazione Ferrari Classiche, che riporta le sue condizioni originali senza alcuna variazione rispetto alle specifiche della fabbrica. In un resoconto dell’esperto del marchio Marcel Massini si dichiarata che l’auto è stata sottoposta a manutenzione presso le concessionarie Ferrari Motor Service di Modena e Graypaul Motors in Inghilterra. Più di recente è stata accuratamente e meticolosamente restaurata in Italia: per l’occasione le parti meccaniche sono state riportate alle condizioni originali dagli specialisti della Carrozzeria Zanasi a Maranello, mentre gli interventi su carrozzeria e verniciatura sono stati affidati alla Carrozzeria Bonfatti di Modena. Il risultato è una F40 meravigliosamente preparata ed estremamente desiderabile, con un livello eccezionale di dotazioni e finiture. La Ferrari è accompagnata da un album fotografico che documenta l’opera di restauro.

Esemplare perfettamente conservato, dotato di componenti originali e con solo 17.250 chilometri percorsi al momento dell’inserimento a catalogo, questa strepitosa F40 è completa dell’ambita certificazione Ferrari Classiche e del Certificato di Autenticità, oltre a manuali, attrezzi e un dettagliato resoconto fotografico di ogni fase del restauro. La vettura adotta, per impianto di scarico e cinture di sicurezza, i terminali in stile Tubi e le imbracature originali.