1961 Ferrari 250 GT SWB Berlinetta by Scaglietti

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€6,586,250 EUR | Sold

Offered From The Aurora Collection

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  • Part of The Aurora Collection
  • The 62nd of 165 total examples built
  • One of the final examples clothed in the 1960 body style
  • Retains its matching-numbers chassis and engine; certified by Ferrari Classiche in October 2008
  • Storied ownership history in Europe and the USA
  • Briefly appeared in the classic Disney film The Love Bug
  • Parte della Aurora Collection
  • Numero 62 di 165 esemplari costruiti
  • Uno degli ultimi esemplari a sfoggiare lo stile della carrozzeria del 1960
  • Telaio e motore originali; certificato da Ferrari Classiche nell’ottobre 2008
  • Cronologia documentata dei proprietari in Europa e negli Stati Uniti
  • Breve apparizione nel classico Disney Un maggiolino tutto matto

The highly successful racing berlinetta that Ferrari introduced in late-1959, on its new 2,400 millimetre short-wheelbase chassis, was a triumph in terms of both aesthetics and performance, as brilliantly epitomised by this desirable example of the 250 GT SWB. Chassis number 2347 GT is the 62nd built out of a total production run of 165 cars, and the final example to be clothed in the 1960 body style. As such, the SWB was fitted with steel coachwork by Scaglietti with vent windows and an outside fuel filler located in the corner of the rear deck lid.

Completed by the factory in February 1961, by June of that year it was sold by Chic Vandagriff’s Hollywood Sports Cars to the well-known Southern California collector, Jack Nethercutt. The Merle Norman cosmetics scion was an early stalwart in the collector car niche and eventually founded his own automotive museum. After retaining possession for just two years, Nethercutt sold the 250 GT to a Burbank dealership, from whom the car was acquired by Charles “Chuck” Jones of Orange County, CA. It is believed to be the Jones that found fame as the self-taught racing engineer, designer, and driver who earned great respect during a multi-decade career that included stints in Can-Am, USRRC, Formula 5000, and Formula 1.

In 1964, the 250 GT’s engine was removed and installed in a long-wheelbase 250 GT ‘Tour de France’ (chassis 0647 GT). The SWB went on to enjoy fleeting cinematic fame in 1968, when it made a brief appearance in the Disney classic, The Love Bug. The Ferrari then passed through three more California-based owners over the following 11 years before being sold in 1979 to David Piper, the British racing driver. Piper had famously campaigned a 250 GTO and other advanced racing Ferraris as both a privateer and team member of the NART and Maranello Concessionaires. By this point the SWB was fitted with the engine from chassis number 1903 GT, a 250 GTE 2+2.

Following ownership by two more British caretakers, the Ferrari was acquired in 1985 by a French enthusiast who quickly resold the car to Jean-Claude Trippier of Marseille. Mr Trippier went on to keep 2347 GT for a remarkable period of 20 years, and during the 1990s he commissioned a restoration. Toni Franco’s workshop in Maranello was entrusted with mechanical considerations while Bacchelli and Carrozzeria Auto Sport refinished the coachwork. Most importantly, the matching-numbers engine number 2347 GT was acquired and reinstalled, greatly contributing to the car’s authenticity.

Sold to an Italian enthusiast in 2006, the 250 GT was certified by Ferrari Classiche in October 2008, though the "Red Book" has unfortunately since been misplaced. Bidders should note that, while the digital copy of the Ferrari Classiche certification accompanies the car, its next owner will need to contact the Classiche department directly to arrange recertification. Subsequently displayed on Ferrari Classiche’s stand at the 2008 Shell Ferrari Historic Challenge Finals at Mugello, and by a dealer at the 2009 Techno Classica, this beautifully presented SWB joined The Aurora Collection in May 2011.

Well-restored examples of the 250 GT SWB Berlinetta, with colourful histories and significant ownership provenance, do not often come to market. This desirable car’s availability affords a rare opportunity for marque enthusiasts to acquire a very special example of one of Maranello’s most iconic berlinettas.

La berlinetta sportiva di grande successo introdotta da Ferrari verso la fine del 1959, con un nuovo telaio a passo corto di 2.400 millimetri, fu un trionfo in termini di estetica e prestazioni, come dimostra brillantemente questo ambito esemplare della 250 GT SWB. Il modello con numero di telaio 2347 GT è il 62° esemplare in un ciclo di produzione che vide la realizzazione di un totale di 165 vetture, nonché l’ultimo a sfoggiare lo stile della carrozzeria del 1960. La SWB era infatti dotata di una carrozzeria in acciaio prodotta dalla Scaglietti, con deflettori apribili e bocchettone esterno del serbatoio nell'angolo del cofano posteriore.

Ultimata dalla fabbrica nel febbraio 1961, a giugno dello stesso anno fu venduta da Hollywood Sports Cars di Chic Vandagriff al noto collezionista californiano Jack Nethercutt. Il rampollo della Merle Norman Cosmetics fu tra i primi sostenitori e appassionati di questo genere di collezionismo e fondò persino un museo automobilistico. Dopo averne mantenuto la proprietà per soli due anni, Nethercutt vendette la 250 GT a un concessionario di Burbank; fu quindi acquistata da Charles “Chuck” Jones di Orange County, California. Si ritiene che fosse quel Jones che divenne famoso come ingegnere di gara, progettista e pilota autodidatta e che si guadagnò grande rispetto in una carriera pluridecennale con esperienze in Can-Am, USRRC, Formula 5000 e Formula 1.

Nel 1964 il motore della 250 GT fu rimosso e installato in una 250 GT Tour de France con passo lungo (telaio 0647 GT). La SWB finì sotto i riflettori nel 1968 durante una breve apparizione nel celebre film Disney Un maggiolino tutto matto. La Ferrari passò quindi nelle mani di altri tre proprietari californiani nei successivi undici anni e nel 1979 fu venduta al pilota automobilistico britannico David Piper. Piper era famoso per aver gareggiato con una 250 GTO e con altre evolute Ferrari da corsa, schierandosi sia come pilota privato, sia come concorrente dei team NART e Maranello Concessionaires. Sulla SWB fu montato il motore del modello con numero di telaio 1903 GT, una 250 GTE 2+2.

Dopo altri due proprietari inglesi la Ferrari fu acquistata nel 1985 da un appassionato francese che la rivendette rapidamente a Jean-Claude Trippier di Marsiglia. Trippier mantenne la proprietà della 2347 GT per ben vent’anni e negli anni ’ ne commissionò il restauro. L’officina di Toni Franco a Maranello fu incaricata degli interventi sui componenti meccanici, mentre Bacchelli e Carrozzeria Auto Sport si occuparono della carrozzeria. Cosa più importante, il motore originale numero 2347 GT fu riacquistato e reinstallato nella vettura, contribuendo significativamente alla sua autenticità.

Venduta a un appassionato italiano nel 2006, la 250 GT è stata certificata da Ferrari Classiche nell’ottobre 2008; sfortunatamente il “libro rosso” è stato smarrito. La vettura è accompagnata da una copia digitale della certificazione Ferrari Classiche; tuttavia, si ricorda agli offerenti che il prossimo proprietario di questo esemplare dovrà contattare direttamente il reparto Ferrari Classiche per provvedere alla ricertificazione. Esposta presso lo stand Ferrari Classiche in occasione del Shell Ferrari Historic Challenge 2008 al Mugello e da un concessionario alla Techno Classica 2009, questa magnifica SWB è entrata a far parte della Aurora Collection nel maggio 2011.

Capita raramente di imbattersi in esemplari così ben restaurati della 250 GT SWB Berlinetta, accompagnati da una storia avvincente e appartenuti a nomi tanto significativi. Questa vettura estremamente desiderabile offre agli appassionati del marchio l’opportunità unica di acquistare un esemplare speciale di una delle berlinette più iconiche di Maranello.