Lot 124

Villa d'Este 2011

1968 Bizzarrini 5300GT Strada

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€400,000 EUR | Sold

Italy | Cernobbio, Italy

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Chassis No.
1A 30314
Engine No.
1298 V0423/W
Addendum: Please note that this car is eligible for import into the UK at 5% VAT. After further research we can also confirm that this car was originally delivered to Belgium and is offered for sale by its second owner.

355 bhp, 5,354 cc (327 cu. in.) Chevrolet Corvette V-8 engine, single four-barrel carburettor, four-speed manual gearbox, independent front suspension, De Dion rear axle, and four-wheel hydraulic disc brakes. Wheelbase: 2,450 mm (96.4")

- Exceedingly rare, low production

- Dramatic Bertone styling, Iso chassis and strong Chevrolet V-8 power

- Fully restored in current ownership; retrofitted air-conditioning

- Shown at the 2004 Concorso Villa d’Este, complete with FIVA Class A3 passport

Giotto Bizzarrini

While employed by Ferrari, Giotto Bizzarrini was acknowledged as being largely responsible for the development of both the 250 Testa Rossa and the 250 GTO.

In November 1961, an episode known as “The Purge” or the “Palace Revolt” occurred at Ferrari, sparked by the questionable dismissal of Ferrari’s sales manager, which resulted in the mass departure of key engineering and development staff, including Bizzarrini. The defectors quickly formed ATS with the intention of rivalling Ferrari, but Bizzarrini soon left the new organization, electing to go it alone. Bizzarrini won a commission from Italian industrialist Ferruccio Lamborghini, for whom he designed the formidable and enduring Lamborghini V-12 engine. In addition, Count Volpi of Scuderia Serenissima selected Bizzarrini for the project that resulted in the famous Piero Drogo-bodied Ferrari 250 GT SWB “Breadvan” derivative.

Development of the 5300 GT Strada

Next, Bizzarrini joined forces with the highly successful Milanese industrialist Renzo Rivolta, who too wanted to build a genuine GT car. Bizzarrini developed an effective platform-type chassis for the prototype Iso Rivolta GT. A two-seat GT variant, the Iso Grifo, soon followed, based on a shortened Iso Rivolta chassis. Cloaked with Giugiaro-designed coachwork and constructed by Piero Drogo, the Grifo combined Italian styling, a race-inspired chassis and reliable Chevrolet Corvette V-8 power. The prototype Grifo debuted at the 1963 Turin Motor Show, where Bizzarrini’s own racing model of the Grifo also appeared, which was identified there as an “Iso A3C Competition Coupe.”

Convinced of the Grifo’s competition potential, Bizzarrini built his own version of the Grifo for racing and achieved great success, winning the GT class at Le Mans in 1964 and again in 1965. During this period, however, the working relationship between Rivolta and Bizzarrini grew increasingly conflicted, as Iso continued to build road-going Grifos and Bizzarrini focused on racing. Since Bizzarrini had legally registered the Grifo name, a deal was ultimately struck to allow its use by Iso in exchange for enough parts to build a number of A3Cs, in “Strada” road-going form as well as “Corsa” variants for racing.

While the dramatic Bertone-designed Strada was ostensibly a street car, its specifications read like those of an all-out competition car with lightweight aluminium bodywork by BBM of Modena, a fabricated platform chassis and a semi-monocoque body riveted to the frame. This advanced chassis/body design, combined with near-perfect weight distribution, resulted in excellent handling. Output of the 5.3-litre Chevrolet V-8 engine ranged between 355 and 400 horsepower, providing a claimed top speed approaching 180 mph.

Because of Bizzarrini’s predilection for racing, very few examples of the road-going 5300 GT Strada were ultimately produced during a six-year production run. Production estimates vary between 100 and 149 units, including perhaps 70 alloy-bodied cars.

Chassis 1A 30314

The 1967 Bizzarrini 5300 GT Strada presented here, chassis 1A 30314 is an alloy-bodied example that was acquired by the current owner at auction in Geneva in 1998 and joined a private Swiss collection of supercars. One year later, the owner entrusted the car to SD Autocostruzioni of Torino, Italy for a complete, concours-quality restoration. The car was restored to correct, original specification, and the current owner requested that an air conditioning system be retrofitted to the car. He elected to have the car finished in a striking shade of green with a tan leather interior. In 2004, the car was shown at the prestigious Concorso d’Eleganza Villa d’Este, where it participated in Class D. Very few miles have been covered by 1A 30314 since its restoration, and its condition today is still near perfect.

This powerful thoroughbred is offered complete with a FIVA Class A3 passport. Eminently presentable for the most prestigious concours and classic racing events, it is an exceptional gran turismo car in all respects. Perhaps Giotto Bizzarrini, the “Father of the 250 GTO,” said it best: “I started with the idea of the Ferrari GTO and set about trying to improve on it.”

355 cv, motore Chevrolet Corvette V-8 di 5.354 cc (327 cu. in.), un carburatore quadricorpo, cambio manuale a quattro marce, sospensione anteriore a ruote indipendenti, assale posteriore De Dion, freni a disco idraulici. Passo: 2.450 mm (96.4")

- Estremamente rara a causa della sua limitata produzione

- Eccitante linea di Bertone, telaio Iso e motore V-8 Chevrolet

- Completamente restaurata dall'attuale proprietario e ora dotata di aria condizionata

- Esibita al Concorso d'Eleganza di Villa d’Este del 2004 con passaporto FIVA Classe A3

Giotto Bizzarrini

Quando lavorava in Ferrari, a Giotto Bizzarrini è stato riconosciuto il ruolo preminente nello sviluppo sia della 250 Testa Rossa che della 250 GTO.

Nel novembre 1961 si verificò alla Ferrari l'episodio conosciuto come “la purga” o "la rivolta di palazzo”, scatenato dal discutibile licenziamento del responsabile vendite, che determinò le dimissioni di massa dei progettisti più importanti e dello staff sviluppo, incluso Bizzarrini. I fuoriusciti formarono in breve tempo la ATS con lo scopo di rivaleggiare con la Ferrari ma Bizzarrini lasciò presto la nuova società, scegliendo di fare da solo. Si aggiudicò una commessa da parte dell'industriale italiano Ferruccio Lamborghini, per il quale progettò il formidabile e duraturo motore V-12. Inoltre il Conte Volpi di Misurata, della Scuderia Serenissima, lo scelse per il progetto che diede vita alla famosa Ferrari 250 GT a passo corto “Breadvan”, carrozzata da Piero Drogo.

Sviluppo della 5300 GT Strada

A seguire, Bizzarrini unì le sue forze a quelle di Renzo Rivolta, un industriale milanese di successo, anch'egli desideroso di costruire una vera gran turismo. Bizzarrini sviluppò un efficace telaio a piattaforma in acciaio per il prototipo della Iso Rivolta GT. Presto seguì una versione a due posti, la Iso Grifo, basata sullo stesso telaio con passo accorciato. Vestita di una carrozzeria disegnata da Giugiaro e costruita da Piero Drogo, la Grifo univa lo stile italiano, un telaio ispirato dalle competizioni e un affidabile motore V-8 Chevrolet Corvette. Il prototipo della Grifo debuttò al Salone di Torino del 1963, dove fu presentato anche la versione da corsa del modello, sviluppata dallo stesso Bizzarrini, denominata “Iso A3C Coupé Competizione.”

Convinto del potenziale della vettura, Bizzarrini costruì la sua versione da corsa della Grifo e ottenne un grande successo, vincendo la classe GT a Le Mans sia nel 1964 che nel 1965. Durante questo periodo, comunque, i rapporti fra Rivolta e Bizzarrini divennero sempre più conflittuali, mentre la Iso continuava a costruire le Grifo stradali e Bizzarrini concentrava le sue forze sulle corse. Poiché Bizzarrini aveva registrato legalmente il nome Grifo, si trovò infine un accordo per permettere il suo utilizzo da parte della Iso in cambio di parti sufficienti a costruire un certo numero di A3C, sia nella configurazione “Strada” che in quella “Corsa”.

Mentre l'eccitante Strada disegnata da Bertone era apparentemente una vettura stradale, le sue specifiche facevano vedere una vettura da corsa grazie alla leggera carrozzeria in alluminio costruita a Modena dalla BBM, al telaio a piattaforma in lamiera e alla struttura a semi-scocca portante rivettata al telaio. Questa avanzata struttura telaio-carrozzeria, unita alla quasi perfetta distribuzione dei pesi, garantivano un'eccellente tenuta di strada. La potenza del motore V-8 Crevrolet di 5,3 litri variava da 355 a 400 cv, che garantivano una velocità di circa 290 km/h.

A causa della predilezione di Bizzarrini per le corse, pochissimi esemplari della 5300 GT Strada vennero costruiti nei sei anni di produzione. Le stime di questa produzione variano da 100 a 149 esemplari, 70 dei quali con carrozzeria in alluminio.

Il telaio 1A 30314

La Bizzarrini 5300 GT Strada offerta, telaio 1A 30314 del 1967, è un esemplare con carrozzeria in alluminio ed é stata acquistata nel 1998 dall'attuale proprietario in un'asta a Ginevra, entrando a far parte di una collezione privata svizzera di supercar. Un anno dopo, il proprietario incaricò la SD Autocostruzioni di Torino, in Italia, di eseguire un restauro da concorso. Questo fu eseguito nel rispetto delle specifiche originali, con solo l'installazione, richiesta dal proprietario, dell'aria condizionata. Finita in un singolare tono di verde con interni in pelle marrone chiaro, la vettura fu esibita nel 2004 al prestigioso Concorso d’Eleganza di Villa d’Este, nella Classe D. La 1A 30314 ha percorso solo pochi chilometri dalla fine del restauro ed è in condizioni praticamente perfette.

Questo potente purosangue è offerto con anche il passaporto FIVA Classe A3. Pronta ad essere esibita nei più prestigiosi concorsi così come in eventi sportivi, è, sotto tutti gli aspetti, un'eccezionale gran turismo. Forse, Giotto Bizzarrini, il “padre della 250 GTO”, ha dato la migliore definizione: “Sono partito dall'idea della Ferrari GTO e mi sono dato da fare per cercare di migliorarla”.